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Ambulatorio Veterinario Bianchetti - Capriolo (BRESCIA) Ambulatorio Veterinario Bianchetti - Capriolo (BRESCIA)
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VACCINAZIONE


Cos'è la vaccinazione

I vaccini, per definizione, sono dei farmaci di provata utilità nel preservare la salute del paziente a fronte di effetti indesiderati minimi.

Con la vaccinazione si inocula un agente infettivo distrutto o in dosi minime. In questo modo non avviene la malattia, ma viene stimolato il sistema immunitario del paziente a reagire a quei determinati virus o batteri quando l’animale ne viene in contatto.


Come si esegue la vaccinazione

Da questa definizione è chiaro che prima di procedere ad ogni vaccinazione e ad ogni 'richiamo' vaccinale è necessario effettuare una visita clinica completa del soggetto, per accertarsi che l’animale sia in grado di sostenere l’immunizzazione. E' importante infatti che il paziente sia in salute, poichè in caso contrario la reazione immunitaria stimolata dalla vaccinazione potrebbe essere compromessa e risultare inefficace o alterata ed addirittura pericolosa. Per gli stessi motivi dobbiamo essere certi che l'animale sia correttamente sverminato e privo di parassiti.

Il vaccino pertanto deve essere fatto da un medico veterinario; non da un proprietario / allevatore o da 'qualcuno che sa fare le iniezioni'. Fare un vaccino senza avere i requisiti per essere in grado di fare una visita clinica (Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria nonchè Esame di stato!) è 'abuso di professione', punibile penalmente; ma soprattutto può portare a conseguenze anche mortali per l’animale. Ricordiamo inoltre che il vaccino deve essere correttamente conservato e deve seguire la catena del freddo per tutta la sua conservazione, fino all'inoculo.


Quali animali devono essere vaccinati

Qualsiasi cane, gatto e coniglio può essere soggetto ad infettarsi; le malattie per le quali si vaccina sono presenti su tutto il territorio italiano. Anche l’animale che vive esclusivamente in casa è soggetto all’infezione perchè gli agenti infettivi possono essere trasmessi con l’aria o trasportati dal proprietario stesso.

Vi assicuriamo che tutt’oggi nella pratica clinica vediamo un’elevata mortalità di pazienti per malattie invettive di cui esistono vaccini.



LA VACCINAZIONE DEL CANE


Quale PROTOCOLLO VACCINALE (tempi e modi) per il cane

Nel nostro ambulatorio vengono seguite le linee guida internazionali più recenti, pubblicate dagli esperti in materia sulle riviste scientifiche. Queste linee guida sono state aggiornate recentemente, nel 2015 dal WSAVA 'Global Veterinary Community' creata dal Vaccination Guideline Group (VGG). Questo gruppo di studio comprende i più importanti immunologi, infettivologi, clinici internisti ed esperti in materia sulla scena internazionale.
Le linee guida fissano le regole di base per i protocolli vaccinali, ma non tralasciano il fatto che ogni paziente è una storia a sè. Pianificando il protocollo valutiamo di volta in volta le condizioni cliniche, l’età, l’ambiente sociale, lo stile di vita e le percentuali di rischio di infezione. E decidiamo quando e con che frequenza vaccinare il paziente.
Le vaccinazioni vanno eseguite per tutto l’arco della vita, soprattutto quando il sistema immunitario è più debole, quindi non solo in cani cuccioli ma anche in cani anziani!


Quali antigeni virali per il cane

Nelle linee guida i vaccini vengono suddivisi in vaccini indispensabili (core); non indispensabili (e su questi sta al veterinario valutare rischi- benefici nel singolo paziente) e non consigliati.
Le malattie del cane per cui il vaccino è assolutamente obbligatorio per la salute del cane oggi in Italia sono:

    CIMURRO (sigla C)
    EPATITE INFETTIVA (sigla E)
    PARVOVIROSI (sigla P)

Queste costituiscono la base immunitaria indispensabile per la sopravvivenza ('CORE' vaccinale). Sono malattie virali mortali di cui il vaccino previene del tutto la forma clinica. In genere nel cucciolo si eseguono dei richiami distanziati di 3 settimane, poi un richiamo ad un anno e quindi ogni 3 anni (e non più ogni anno come si faceva fino a qualche tempo fa).


Esistono poi altre malattie per le quali sono disponibili dei vaccini e che sarà il medico veterinario a decidere se necessari o meno per ogni singolo paziente. Vediamole nel dettaglio.


LEPTOSPIROSI (sigla L)

La LEPTOSPIROSI (sigla L) è fortemente consigliata in Italia visto l’elevato rischio di contrarre questa malattia batterica grave e spesso mortale. Inoltre è una zoonosi (ossia la può prendere anche l’uomo dal cane malato) perciò vaccinare il cane è un modo per proteggere anche la sua famiglia.
La copertura vaccinale dura un anno (dopo i primi richiami ravvicinati nel cucciolo) e pertanto il richiamo di questo vaccino è annuale.

Attenzione non tutti i vaccini della leptospirosi sono uguali. Oggi esistono vaccini di nuova generazione per la leptospirosi, aggiornati ai ceppi presenti oggi sul territorio (sigla L4).


PARAINFLUENZA (sigla Pi)

Esiste poi il vaccino della PARAINFLUENZA (sigla Pi), non indispensabile nel cane che vive in casa, ma consigliato solo in certe condizioni di forte prevalenza (canili, pensioni).
La malattia è chiamata “tosse dei canili”: è una tracheite virale di gravità moderata e autolimitante. Il vaccino non dà una copertura completa ma può attutire la forma clinica.


RABBIA (sigla R) *

Sul suolo italiano. Al momento (2016) la Rabbia non presente in Italia, pertanto la vaccinazione in ambiente urbano non serve all’animale.

È obbligatorio per legge in caso di mostre canine, o grossi assembramenti di cani (corsi di educazione, addestramento etc). In caso di cani fortemente morsicatori può essere consigliata per un semplice fine legale (consigliamo di sentire il veterinario per maggiori informazioni a riguardo).

Nell’Ottobre 2008 era ricomparsa in Italia e diffusa nel triveneto nel corso del 2009 e 2010. Oggi la situazione è rientrata ma in caso di spostamenti sul territorio nazionale consigliamo di chiamare sempre il veterinario almeno un mese in anticipo: vi dirà se ci sono focolai attivi e cambiamenti della situazione epidemiologica/legale. È richiesta inoltre da alcune compagnie aeree e marittime per lo spostamento dell'animale; perciò ci si deve informare bene presso la compagnia delle condizioni di viaggio.

Per l’estero. In caso di viaggi all'estero è consigliabile rivolgersi al Veterinario con largo anticipo perchè per normativa il cane non può espatriare se non vaccinato contro la rabbia da almeno un mese e da non più di un anno, accompagnato da Passaporto sanitario rilasciato dall'ASL di competenza e registrato con microchip all'Anagrafe canina. Inoltre per l'espatrio verso alcuni stati (es. UK e paesi nordici) si richiedono anche la valutazione con esame del sangue della risposta immunitaria al vaccino antirabbico (con allungamento a oltre 6 mesi del tempo intercorrente tra il vaccino e l'espatrio) oltre, in alcuni casi, al trattamento di profilassi per parassiti intestinali.


Esistono altri vaccini in commercio e per diversi agenti virali. Questi sono solo alcuni:

Bordetella bronchiseptica

Borrelia burgdoferi

Canine Herpesvirus-1

Canine Distemper Virus

Canine Coronavirus

Microsporum canis

Babesia canis

Leishmania ...

Questi vaccini non sono necessari e prima di effettuarli (in genere su richiesta del proprietario) è il caso di parlare dei rischi/benefici. È buona norma anche evitare eccessi di vaccinazione perchè il continuo stimolo sul sistema immunitario può creare disturbi di varia natura.
Alcuni vaccini sono indispensabili, altri consigliabili, altri sono proprio sconsigliati!



NEWS IL VacciCheck

E' possibile oggi con un semplice prelievo di sangue conoscere lo stato di copertura vaccinale del vostro cane.

Il VacciCheck infatti valuta gli anticorpi presenti al momento del prelievo per le malattie del "core" vaccinale e quindi: Cimurro, Epatite infettiva e Parvovirus.
Seguendo il protocollo vaccinale consigliato dalle linee guida, nel nostro ambulatorio ripetiamo la vaccinazione per queste malattie ogni 3 anni. Ma in corso di gravi patologie (quali allergie, ipotiroidismo, diabete, e altre patologie croniche che debilitano l'animale) consiglieremo di sottoporre l'animale al VacciCheck al termine del terzo anno per valutare se davvero necessita di un richiamo.
Così facendo, se la titolazione dovesse risultare ancora protettiva, eviteremo di effettuare il vaccino.

Il VacciCheck può essere utile anche in altre condizioni. Ad esempio in cani di qualsiasi età nei quali, per vari motivi, ho il sospetto che vi possa essere stata una scarsa risposta immunitaria al vaccino (patologie sottostanti, razze low responders come rottweiler, dobermann, pit bull, reazioni vaccinali avverse, ecc.) e pazienti con patologie immunitarie attive (atopici)

Il proprietario che per sua valutazione vuole conoscere lo stato vaccinale del proprio cane può prendere appuntamento in ambulatorio per il prelievo di sangue. Nel giro di qualche ora o un giorno sapremo indicare lo stato immunitario del paziente.

Esiste anche nel gatto la possibilità di valutare la titolazione anticorpale con uno specifico vaccicheck felino che però risulta attendibile solo nei confronti della panleucopenia. Pertanto, salvo situazioni particolari, non risulta essere molto utile nella pratica clinica.



LA VACCINAZIONE DEL GATTO


Agenti virali, tempi e modi PER IL GATTO

Le principali malattie per cui si vaccina il gatto attualmente sono:


    PANLEUCOPENIA (Gastroenterite infettiva felina)

    È una malattia dovuta al parvovirus. Attacca l’apparato gastrointestinale causando diarrea, vomito, anoressia, depressione, dolorabilità addominale e, come conseguenza, rapida disidratazione. Inoltre la Panleucopenia provoca leucopenia, cioè l’animale perde progressivamente alcune cellule prodotte dal midollo osseo fondamentali alla produzione di anticorpi, rendendolo così indifeso alle altre infezioni. È rapidamente mortale in gattini piccoli e in gatti anche adulti non vaccinati.
    Il primo vaccino a 2 mesi (sempre se il micino è in perfette condizioni e ha avuto una crescita adeguata), primo richiamo dopo 3 settimane, quindi all’anno.
    I successivi richiami ogni 1/3 anni a seconda del piano che deciderà il veterinario.


    RINOTRACHEITE VIRALE

    Dovuta a Herpesvirus. I sintomi della rinotracheite iniziano come quelli di un raffreddore, quindi: febbre, starnuti, scolo nasale, congiuntivite che ben presto si complica a causa dei batteri e lo scolo diventa mucopurulento. Il gatto non mangia, può avere tosse e alla fine compaiono anche ulcerazioni in bocca e sul naso. In gattini molto piccoli può portare a cecità ed anche a morte. Si tratta di una malattia molto contagiosa, il virus persiste parecchio nell’ambiente. Il vaccino si fa insieme a quello della Panleucopenia, con lo stesso protocollo.


    CALICIVIROSI

    È dovuta al Calicivirus; un virus molto contagioso che colpisce l’apparato respiratorio e che rimane nell’ambiente per parecchio tempo. Può dare sintomi molto simili a quelli per l'Herpes, quindi: con starnuti, congiuntivite, ma tipiche sono le ulcere che compaiono anche precocemente su lingua, naso e bocca in generale. Se la malattia evolve, può trasformarsi in una forma di polmonite. Anche in questo caso il vaccino si associa ai precedenti.

    Queste malattie sono trasmesse da virus normalmente presenti nell'ambiente urbano e costituiscono il “CORE” vaccinale.


Esistono poi altre malattie per le quali sono disponibili dei vaccini e che sarà il medico veterinario a decidere se necessari o meno per ogni singolo paziente. Vediamole nel dettaglio.


LEUCEMIA FELINA - FeLV -

La leucemia felina è una malattia mortale trasmessa da un virus. Il virus è molto labile nell’ambiente, la trasmissione avviene con il contatto diretto con altri gatti infetti o loro secrezioni. Per questo il vaccino è fortemente consigliato in gatti che vivono parte della loro vita all’esterno, mentre non si esegue di routine in gatti che vivono esclusivamente in casa e non vengono a contatto con altri gatti.

Quindi in base alle caratteristiche epidemiologiche del gatto il veterinario decide se è il caso o meno di eseguire questa vaccinazione e con che tempistiche. Prima di eseguirla la prima volta in un gatto di almeno sei mesi bisogna effettuare un test con una goccia di sangue per sapere se il gatto ce l’ha già o meno. Prima dei 6 mesi il test può dare falsi positivi/negativi per via degli anticorpi materni.


RABBIA (Per i dettagli vedi quanto detto sopra nel paragrafo dei vaccini cane)



Il trasportino: nemico/amico del gatto

Necessario per la vaccinazione del gatto è il TRASPORTINO! Se prendete un gatto, procuratevi istantaneamente un trasportino. Ce ne sono anche da 12 euro che svolgono egregiamente il loro lavoro.
Portare in braccio il gatto dal veterinario è molto pericoloso; se si spaventa e decide di scappare non c’è niente che possa fermarlo. Il rischio di incidenti a quel punto è serio (macchine, cani che lo spaventano, ferite da morso o graffio del proprietario o gatti che spariscono per le vie e non si trovano più…).

Bisognerebbe procurarsi la gabbietta almeno qualche giorno prima del trasporto del gatto. Si lascia la gabbietta aperta in un angolo tranquillo della casa, con un panno dentro che abbia l’odore del gatto e magari un po’ di cibo e un giochino: questo serve affinchè il gatto si abitui a questa gabbietta come se fosse una cuccetta o un cestino normale. A questo punto entrarci sarà un gioco e non una tragedia! Fate delle prove in casa tranquilli e non 5 minuti prima di partire per il veterinario. C’è il gatto che preferisce entrare di testa e quello che vuole essere inserito di coda. Quello che entra solo se calato in alto, quello che entra se nel fondo della gabbietta c’è il suo cibo preferito, quello che ti costringe a smontare la gabbia e a rimontargliela intorno, tutto sta nel trovare il sistema giusto.



Abbiamo cercato di essere il più esaustive possibili, ma ricordiamo che la vaccinazione non solo protegge da gravi malattie il cane o il gatto, ma costituisce un momento di controllo, in cui è possibile per il Veterinario rendersi conto se vi sono in corso, magari in fase iniziale, patologie di vario genere.



LA VACCINAZIONE DEL CONIGLIO

Le vaccinazioni permettono al sistema immunitario del vostro coniglio di poter reagire efficacemente nel caso in cui venga a contatto con i principali agenti infettivi che possono colpirlo e che determinano morte o gravi malattie nei giovani e negli adulti non vaccinati.

Prima di procedere ad ogni vaccinazione e ad ogni 'richiamo' vaccinale è necessario effettuare una visita clinica completa del soggetto. E' importante infatti che il coniglio da vaccinare siano in salute, poichè in caso contrario la reazione immunitaria stimolata dalla vaccinazione potrebbe essere compromessa e risultare inefficace. In questa occasione è consigliato portare un campione di feci del coniglio, in modo da poter valutare la presenza di parassiti intestinali ed eseguire un protocollo di sverminazione.

Consigliamo di prenotare la vaccinazione del coniglio con qualche giorno di anticipo.

Le principali malattie per cui si vaccina il coniglio sono:

MIXOMATOSI:grave patologia virale trasmessa sia per contatto diretto con animali infetti che tramite artropdi (pulci, zanzare, pidocchi e zecche), che fungono da vettori passivi. Non esiste alcuna terapia efficace; il vaccino da una prevenzione buona e non da luogo ad effetti collaterali.

MALATTIA EMORRAGICA VIRALE: patologia virale trasmessa per contatto diretto con animali infetti o per via indiretta tramite insetti vettori (anche mosche). Causa emorragie e la morte sopraggiunge dopo poche ore. Non esiste alcuna terapia ma è possibile una profilassi vaccinale.

Oltre ad essere caratterizzate da un'alta mortalità dei conigli infettati, queste patologie sono inserite nel Regolamento di Polizia Veterinaria come denunciabili ove è prevista la soppressione degli animali infetti!

E' molto importante rispettare gli appuntamenti che il Veterinario definisce, perchè solo così si ottiene una buona copertura vaccinale. La durata del vaccino dipende dal tipo di farmaco utilizzato.

Le vaccinazioni vanno eseguite durante tutto l'arco della vita, in particolare nelle fasi in cui il sistema immunitario è più debole, come nel coniglio giovane e nell'animale anziano.

Va ricordato che la vaccinazione non solo protegge da gravi malattie il coniglio, ma costituisce anche un momento di controllo, in cui è possibile per il Veterinario rendersi conto se vi sono in corso, magari in fase iniziale, patologie di vario genere. Nel corso della visita il veterinario fornirà a richiesta materiale informativo per la gestione alimentare, comportamentale e ambientale del coniglio da compagnia.

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